Origano (Origanum heracleoticum L.)
Riganu – Rianacci – Riniu
Periodo di raccolta: giugno/settembre
Sono tante le leggende che circondano quest’erba dal profumo e dal gusto tipicamente mediterranei. Una di queste narra la storia di Amaraco, un principe dell’isola di Cipro che si dilettava a produrre profumi e che era da tempo alla ricerca del profumo perfetto. Quando credette finalmente di averlo trovato pensò di regalarlo al suo re. Ma l’ampolla sfortunatamente si ruppe e Amaraco per il dispiacere morì di crepacuore. Allora gli dei, dispiaciuti, decisero di trasformarlo in una pianta che avesse il sentore del profumo che lui stesso aveva creato, un profumo capace di dare sollievo e conforto a chiunque: l’origano.
Da letture varie si può evincere che l’origano ha origini così antiche che si sono perse nel tempo. Oltre alla Grecia l’origano era conosciuto anche in Egitto, ma furono i Romani, che lo usavano tantissimo in cucina, a diffonderlo in tutto il mondo allora conosciuto. In Calabria l’origano selvatico (Origanum Vulgare) è il più diffuso. Ha un profumo e un aroma molto intensi e cresce spontaneamente lungo la costa, in zone di mare e in luoghi aridi e soleggiati. La raccolta dell’origano è per noi una tradizione: si raccoglie a fine giugno, anzi si dovrebbe fare il 24, giorno di San Giovanni Battista. Una volta raccolto, viene pulito dalle erbacce, raccolto in mazzetti e fatto essiccare a testa in giù al chiuso, al riparo dal sole. Si può conservare per più anni chiuso in sacchetti di carta, oppure si può conservare in vasetti di vetro sbriciolando i fili di origano, foglie e fiori compresi. La cucina calabrese fa un largo uso di origano, lo usiamo per insaporire tantissimi piatti sia di carne che di pesce. Che sapore avrebbe l’insalata di pomodori e cipolla di Tropea senza l’origano? Non crediamo ci sia calabrese che sappia rispondere a questa domanda!
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