“È a sera inoltrata che la giornata del Venerdi Santo diviene fortemente suggestiva, quando dalla Chiesa del Rosario in tono dimesso e quasi in sordina le statue della Vergine Addolorata e del Cristo morto vengono condotte all’entrata della Chiesa Matrice.All’interno di essa, stipata di gente fino all’inverosimile, si consuma la nota cerimonia de “La Chiamata della Madonna”.È durante questa funzione che il padre predicatore dà prova di ogni sua capacità oratoria. La sua predica tocca il culmine quando, dopo aver chiamato la “Croce” e l’ “Ecce Homo”, invita Maria” a prender suo figlio in Croce” Si assiste a questo punto a un momento di dolore dove si percepisce la commozione umana che si innesta alla pietas cristiana. “Il pesante portone della Chiesa si spalanca e la Madonna fa il suo ingresso. Dopo una solenne “gira” per le tre navate della Matrice, prende avvio la mesta processione del Venerdì Santo. Le note struggenti delle marce funebri più famose accompagnano l’Addolorata e il Cristo morto seguiti da tutta la gente. La processione si snoda per le vie della parte alta del paese e, a notte tarda, rientra nella Chiesa del Rosario dove con voce corale tutti i fedeli si stringono nel canto “I dolori di Maria”.
Tratto dal libro “Culti Cauloniesi” di Gustavo Cannizzaro.
Immagini di Agnese Panetta