Sabato Santo

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Nella tarda mattinata presso le chiese dell’Immacolata e del Rosario hanno inizio gli incanti dei paramenti  processionali (pennoni, stendardi, ecc.) e dei simulacri che saranno recati processionalmente a sera. […]
Intorno alle 17:30 le due confraternite si muovono in corteo dalle rispettive chiese, recando simulacri, aste e pennoni.
Si incontrano all’incrocio tra le vie Vincenzo Niutta e Regina Margherita, luogo detto Buveri.
Da qui, dopo che secondo un preciso cerimoniale sono stati riordinati simulacri e paramenti, si partono unitamente per percorrere le principali vie del paese, accompagnate da una grande folla di fedeli. […]
L’attuale disposizione della processione vede in testa i cinque gonfaloni neri del Rosario (che si dice vogliano simboleggiare i cinque continenti a lutto per la morte del Redentore), cui seguono le ‘Croci delle Congreghe’ e i diversi simulacri intervallati a gruppi di confrati.
L’ordine degli otto simulacri è attualmente il seguente: Cristo all’orto, Cristo alla colonna, Ecce Homo, Cristo carico della croce, Cristo in croce, Cristo morto, Addolorata, San Giovanni.
Dopo una lunga peregrinazione per le strade e i vicoli scoscesi del centro storico, la processione entra nella piazza principale, piazza Mese, attraverso la via Niutta. […]
Il luogo d’accesso alla piazza quadrangolare si trova approssimativamente a uno degli angoli mentre la Matrice si affaccia a quello diagonalmente opposto.
Il corteo attraversa la piazza procedendo assai lentamente ed eseguendo una serpentina, secondo un andirivieni apparentemente asimmetrico ma in realtà rigorosamente scandito e programmato al canto del Miserere e al suono delle raganelle e della banda musicale.
Questo movimento, detto Caracolo […]
Fino agli anni Cinquanta, la processione del Caracolo aveva luogo il giovedì e il venerdì secondo diverse modalità.
Così ricordano i fedeli: “Il Caracolo era suddiviso in due giornate. Giovedì e Venerdì Santo. Il Giovedì era dell’Immacolata e sfilava con le prime immagini della passione, cioè il Cristo all’orto, il Cristo alla colonna, il Cristo carico della Croce. Poi si completava l’indomani. Si faceva doppio Caracolo, prima metà poi completo. Si seguivano i momenti della passione.“(Rinaldo d’Aquino); […]
 

Tratto dal libro “La memoria lunga: simboli e riti della religiosità tradizionale” di Ignazio Buttitta

Foto di Antonio Fragomeni

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